I fatti. Un po' complicati ma significativi. Lunedì scorso, 22 c.m., il card. Ruini tiene un discorso al Consiglio di Presidenza dei Vescovi italiani. Contenuto: un rimbrotto alla Lega lombarda, l'osservazione che l'azienda Italia è in stallo o in regresso, il riconoscimento di alcune decisioni positive compiute dal governo in carica. Giovedì 25 c.m. su Europa, il quotidiano del Garofano, compaiono due articoli: uno, firmato, di semplice presa d'atto; un secondo, siglato con lo pseudonimo Vladimir, che qualificava l'intervento del presidente della CEI "un puntiglioso discorso da trenta denari: un tradimento del vecchio partito dei cattolici italiani, insomma. Venerdì 26 c.m. il direttore di Europa, Nino Rino Nervo, cerca di riparare la quasi spaccatura tra la Margherita e la gerarchia ecclesiastica: Vladimir "ha usato forse qualche parola di troppo".
Ignoro se pace sia fatta e se guerra ci sia stata. Annoto la preoccupazione degli ex-dc di mantenere buoni rapporti con il mondo cattolico italiano. Per via dei voti da raccogliere a tempo debito, suppongo.
Due osservazioni a commento. Una prima: davvero i vescovi italiani hanno tanta forza da orientare ancora il parere di molti elettori? Non perché i presuli non meritino stima, ma perché non sembrano troppo compatti tra loro e forse si sono sentiti un poco traditi dall'infilata di governi a guida o a partecipazione democristiana. Può essere che anche a motivo di questa constatazione abbiano rinunciato a introdursi nel confronto politico e abbiano fissato maggiormente la loro attenzione sulla componente religiosa e culturale della vita della società.
Una seconda osservazione. Numerosi ex-dc, soprattutto delle correnti più auntonomistiche, sono ancora quelli che rivendicavano la separazione della politica dalla Chiesa, magari dopo essere stati eletti anche per qualche suggerimento dei vescovi? Si osservi: per esempio, diversi deputati e senatori sono arrivati in parlamento a partire e forse per merito dell'Azione Cattolica di cui erano dirigenti o esponenti.
Meglio, molto meglio che le guide della Chiesa si preoccupino della fede, della mentalità e del comportamento coerente con la fede dei credenti. Ne verrà qualche esito felice anche per una convivenza civile sempre più libera e giusta.