Non vorrei apparire come il guastafeste di turno. Ma la letteratura encomiastica di questi giorni nei confronti di Giovanni Paolo II che compie venticinque anni di papato, mi sembra un poco debordante. E dubito che sia gradita all'interessato. Ho l'impressione di rivivere qualcosa come gli ultimi tempi di Pio XII.
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Per chi crede, il papa è successore di Pietro anche se svolge la sua funzione di guida della Chiesa senza doti eccelse. Perciò non si interpretino tutte le celebrazioni che si affastellano quasi fossero un riconoscimento del servizio alla guida della Chiesa in nome di Cristo. Il papato non è questo o quel papa.
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Anche per chi non crede, forse non guasta un minimo di senso storico. Si consideri Giovanni Paolo II come un anello della catena di trasmissione dei sommi pontefici a partire dal Signore Gesù sino a noi. Anche perché, dovesse succedergli - in là nel tempo - un tizio non solo passabile, ma buono e a suo modo esimio, a quale aggettivazione ricorreremo? quali plausi gli tributeremo?
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Le lodi che si riversano sul papa come un fiume in piena dovrebbero forse essere controllate da ciò che si accetta, o meno, del suo magistero. La pace, d'accordo. Il dialogo interreligioso. Il riconoscimento delle colpe dei cristiani. I viaggi instancabili. Ecc. Ma che dire della preoccupazione per l'ortodossia all'interno della Chiesa, della morale sessuale, della condanna dell'aborto, degli squilibri economici tra un nord smaccatamente opulento e un sud alla fame, dell'invito alle beatitudini evangeliche - i poveri, i miti, i perseguitati - del tacito - oggi - ma eloquente suggerimento di seguire Cristo sulla croce e così via?
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Mi spiace di segnalare un sospetto che lascio tale, consegnando a Dio il giudizio delle coscienze. Non è che talvolta si esalti Giovanni Paolo II per fini politici o per interessi di parte? Un certo pacifismo strabico. Un antioccidentalismo preconcetto. E altro. Oltretutto, serve a dividere e a stremare la Chiesa.
Grazie, Giovanni Paolo II. Mi spiace vederla spesso sezionata, saccheggiata, strumentalizzata. Le voglio bene nel Signore. Per lei prego. Insieme a lei cerco di fare la volontà di Dio senza soverchie riluttanze.