Preparandoci alla Passione
Omelia nella Messa della Domenica delle Palme
Como, Cattedrale, 20 marzo 2005
Ripercorriamo a grandi passi il racconto della Passione e della morte del Signore.
- “Guai a colui dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito”. Gesù, quanto somigliamo a Giuda, noi.
- Il Corpo “dato”. Il Sangue “versato”. E’ il dono di te, Gesù: il dono che ci salva e ti rende prossimo a noi per sempre.
- “Saranno disperse tutte le pecore del gregge”. Anch’io ti ho abbandonato, o Cristo.
- “Tristezza e angoscia” nel Getzemani. Mi hai visto, Signore, come motivo di dolore.
- E Giuda “lo baciò”. Ti vorrei baciare piangendo di pentimento e di novità.
- “Ma Gesù taceva” davanti al Sinedrio. Sei il figlio di Dio e non mi rassegno ad accoglierti.
- “Non conosco quell’uomo”, tenta di difendersi Pietro. Fa’ che ti conosca e ti ami, Signore Gesù.
- “Ho peccato perché ho tradito sangue innocente”. Tra il ramo dell’albero a cui Giuda si è impiccato e la terra, il cuore s’impauri e pianga.
- “Tu sei il re dei giudei”. Tu sei il re dell’universo e del mio animo oppresso.
- “Barabba o Gesù chiamato il Cristo?”. Salva Barabba, Signore. E salvami mentre ti consegno alla croce.
- “Salve o re dei giudei”, lo dileggiavano i soldati. Mi inginocchio davanti al Signore del mondo.
- “Scenda dalla croce, e crederemo”, sfidano i nemici. Gesù, rimani sulla croce. Ho bisogno che tu muoia per salvarmi.
- “Emesso un grido, spirò”. Donami il tuo Spirito, Signore, in questo più alto atto di liberissima dilezione.
- “Davvero, costui era il Figlio di Dio”, sussurra il centurione. Credo, o Cristo, ma aumenta la mia fede.
- Giuseppe d’Arimatea “lo depose nella sua tomba”. Aspetto, Signore il tuo risveglio dalla morte per entrare nella magnificenza della grazia e della gloria.