Sussulto morale a favore della Terra

In occasione della 92ª edizione delle Settimane Sociali di Francia, svoltasi nella regione parigina dal 16 al 18 novembre, il Papa è intervenuto rivolgendosi a 4000 partecipanti – imprenditori, politici, sindacalisti, teologi… –, sul tema  “Vivere diversamente, per uno sviluppo duraturo e solidale”. 

Il Papa riconosce che “occorre rallegrarsi del fatto che i nostri contemporanei riconoscano sempre più il bisogno di uno sviluppo duraturo, per lasciare alle generazioni future un pianeta veramente abitabile, nella prospettiva offerta dal Creatore (cfr Genesi, 1)”. Benedetto XVI esprime le paure degli uomini di oggi circa l’“esaurimento delle risorse del pianeta, rapido scioglimento della calotta glaciale, aumento dei gas a effetto serra, crescita delle catastrofi naturali, emissione eccessiva di ”. Avvenimenti cosmici si fanno sempre più vicini all’uomo nella sua vita quotidiana e richiedono un “sussulto morale” a favore della terra.

“Sono ancora una volta i Paesi più poveri che dovranno subire le conseguenze più gravi di ciò che hanno in parte provocato l'atteggiamento del mondo industrializzato e la fiducia a volte eccessiva riposta nel progresso scientifico e tecnico” .

Il Papa ha invitato “a suscitare una nuova speranza affinché il pianeta possa continuare a nutrire tutti gli uomini che vi dimorano”.

“Il Creatore ha donato all'uomo il suo Spirito, perché, in modo ragionato, facesse incessantemente progetti volti a permettere una migliore ripartizione delle risorse naturali e dei beni della terra, per uno sfruttamento misurato delle foreste e delle riserve biologiche” . “Le Nazioni più ricche sono chiamate a non sfruttare indebitamente le risorse dei Paesi in via di sviluppo senza riconsegnare nelle loro mani i redditi derivanti dalle risorse del loro suolo e sottosuolo”.

“Valgono anche per la terra i principi elementari di giustizia e di equità e della destinazione universale dei beni. È anche il sistema di lavoro sul quale occorre riflettere”. Un argomento che solitamente viene considerato in termini scientifici e quantistici, viene qui recato sul tema morale della tutela della natura e dell’ambiente: dove non è soltanto la produzione dei beni materiali che deve essere considerata.

La misura di tutto è ancora l’uomo. E’ che l’uomo che deve essere considerato come il centro dell’universo perché posso sviluppare le potenzialità che il Signore ha offerto a ogni uomo e all’umanità.

Un discorso che sembra rivolto soltanto agli scienziati perché conservino, oltre che far progredire il creato, si rivela un monito morale che vuole tutelare e far crescere le capacità umane che il Signore ha comunicato all’umanità e a ogni uomo.

Diventa sempre più difficile distinguere e separare la macromorale dalla micromorale. Dio ha creato il firmamento e il corpo umano che presenta le sue esigenze anche per essere capace di pensiero profondo e critico e di efficacia nel conservare e nel migliorare il cosmo secondo lo splendido disegno divino.

Anche una carta di caramella lasciata cadere sul ciglio di un monte è profanazione

di una bellezza.

E come reagire davanti alle montagne russe della spazzatura in alcune città ben identificate?

 

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