Meditazione sul Crocifisso

Intervento al termine della processione del Venerdì Santo

Como, Basilica della SS. Annunciata, 14 aprile 2006

 

Abbiamo giudicato Dio.

Abbiamo condannato il Signore.

Lo abbiamo ucciso configgendolo alla croce.

Ma prima lo abbiamo interrogato.

E deriso.

E percosso.

E umiliato.

Ed egli taceva.

L’unica affermazione che fece durante la Passione

Fu quella di essere Figlio di Dio

Venuto tra noi a recare la verità e la salvezza.

L’abbiamo denudato.

L’abbiamo flagellato.

L’abbiamo coronato di spine

Mentre il sangue gli scendeva a rivoli dalla fronte.

Gli abbiamo preferito Barabba.

Poiché Barabba ci assomigliava di più

E non volevamo essere redenti.

Gli abbiamo messo la croce sulle spalle.

E’ caduto tre volte per la nostra noia

E per la costanza nel rifiutare la sua grazia.

Lo abbiamo affisso alla croce

Con chiodi che gli trapassavano le mani e i piedi.

Lo abbiamo lasciato agonizzare

Per tre lunghissime ore.

Poi il grido della morte.

E il perdono al ladrone crocifisso con lui.

E la conversione del centurione romano.

E noi che gli passavamo accanto, sotto la croce,

Sfidandolo a scendere dal legno,

Lui che aveva compiuto miracoli senza numero.

E i dolori lancinanti.

E la solitudine abissale:

Anche i suoi amici più prossimi

Lo abbandonano.

Giuda lo tradisce.

Ed egli sente abbandonato anche dal Padre

Nel momento supremo della vita.

Cristo Crocifisso,

Ti abbiamo recato per le strade della nostra città

Con un rito che sembrava un funerale.

 

E invece era l’esaltazione di un amore

Che non si riserva nulla e dona tutto:

Tutto è compiuto.

Anche la nostra liberazione dal peccato.

Anche il senso umano e divino da attribuire

Al nostro dolore.

Tutto è compiuto.

Anche il destino di grazia e di gloria

Di chi è piegato sotto il peso delle proprie colpe,

Ma è salvato dal mistero della Croce,

Da questo sacrificio che tutto consegna

Al Padre

E si lascia ammazzare

Dai fratelli che vuole salvare.

 

Santissimo Crocifisso,

Ti affidiamo la nostra città,

Perché sempre più sia laboriosa e onesta.

Ti affidiamo i nostri malati

E i nostri anziani.

Ti affidiamo le famiglie

Perché vivano nella gioia della comunione feconda.

Ti affidiamo i nostri bimbi

Perché crescano nel tuo amore.

Ti affidiamo i nostri giovani

Perché sappiano, con il tuo aiuto,

Essere puri e forti, capaci di dedizione e di costanza.

 

Maria, tua Madre,

Che ti ha accompagnato fino al Calvario

Ci aiuti con la sua tenerezza e la sua forza.

Madre della sofferenza il cui cuore è appeso alla croce

Rendi anche noi

Capaci di dolorare con dignità

Nell’attesa dell’abbraccio con il tuo Figlio

E con te che ci attendi

Adesso e nell’ora della nostra morte

E della nostra gioiosa comunione fraterna.

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