Il richiamo della Quaresima

Omelia nella Messa del Mercoledì delle Ceneri

Como, Cattedrale, 13 febbraio 2002

Eccoci sulla soglia della Quaresima. Riviviamo con Cristo il mistero dell’essere tentati per poter decidere in modo sempre più consapevole e libero la nostra conversione.

 

Il momento è favorevole

Siamo chiamati ad affrontare una singolare tappa di silenzio. Tacciano le voci umane spesso dispersive e vuote. Tacciano le immagini mondane che si affastellano nella nostra memoria e ci distraggono da ciò che è davvero necessario e determinante per il nostro destino ultimo.

Si impone un coraggio non comune per poter lasciar parlare il silenzio. Il silenzio ci riserva spesso sorprese che ci sollecitano e quasi ci costringono a cogliere le ragioni del nostro esistere e del nostro agire. Non vale il gioco di chi evita costantemente le difficoltà e così rimane o ritorna in una infanzia che nulla ha di evangelico e vuole soltanto non lasciarsi mettere in discussione. Non bisogna accogliere invano la grazia di Dio.

 

Nel segreto della stanza

Quando si mette il cuore in atteggiamento di ascolto, si è come presi da un senso di sgomento. Si abbandonano le pose dell’autonomia e della emancipazione. Il cuore avverte la propria povertà, la propria fragilità, la propria impotenza a salvarsi, e il desiderio, l’esigenza di essere salvato ed elevato alla vita divina.

Il primo passo di chi si lascia guidare da Dio e risponde al linguaggio di Dio è quello dell’esperienza della solitudine e della tendenza quasi irresistibile al male. Così nasce la consapevolezza di essere inconclusi e di finire dannati, se non ci viene incontro e non ci lasciamo afferrare dal mistero di Dio.

 

Dio è misericordioso e benigno

L’introdurci nell’arcano del deserto carico di messaggi ci colloca in una condizione paradossale: non riusciamo più a sostenere la nostra finitezza, e le nostre aspirazioni si rivelano ingannevoli e assurde e cattive, se non ci inginocchiamo davanti alla misericordia consolante e impegnativa di Dio che ci vuole perdonare in Cristo.Lasciamoci riconciliare dal Signore Gesù vivente nella Chiesa.

La confessione dei peccati per ricevere il perdono è la scelta che avvia la nostra conversione. E con il pentimento sorge la responsabilità di chi si lascia amare e condurre fino alla santità.

 

La preghiera, il digiuno, l’elemosina

L’itinerario della perfezione cristiana ha nello stupore della contemplazione il proprio sguardo ammaliato e il proprio palpito di amore. Il digiuno disciplina le forze interiori e aiuta a raggiungere una pace la quale è l’umile anticipo dell’esaltazione che si avrà nella gloria. L’elemosina segna il distacco dalle cose in vista di un animo sciolto e lieto che condivide ricchezze, tempo, attenzione, servizio per il prossimo: soprattutto per i più poveri.

Purché queste pratiche religiose non rimangano sul piano delle generecità astratte, ma si traducano in propositi che dicano l’intenzione che sta alla sorgente.

 

Quaresima tempo di grazia

Il Signore Gesù è presente in questo pellegrinaggio nel deserto della prova per guidarci alla terra promessa della nostra conversione: è presente e opera in modo singolarmente efficace. Egli ci aiuti a smuoverci dalle nostre indifferenze, dalle nostre pigrizie, dai nostri tradimenti. E ci faccia gustare il senso umano e dolcissimo della sua misericordia. Con il dinamismo pacato e deciso della nostra risposta nel segreto del nostro decidere e nella comunione della santa Chiesa, sua Sposa e nostra Madre.

 

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