Pro Di.Co

in risposta a un articolo di Giovanni Morandi apparso su QN

 

“Accettato il principio che le leggi devono rispondere alla Costituzione e non alla Chiesa,( le leggi civili, non le altre) si può discutere di tutto, anche di questa leggina che facilmente richiama quel modo di dire: “ qui lo dico e qui lo nego”, a indicare un pastrocchio che non accontenta nessuno e che è invece qualcosa di meglio di una furbata all’italiana” (da dimostrare è che questa legge non sia una furbata all’italiana): è il massimo che si poteva strappare a un paese in cui se le crociate fossero utili per vivere meglio sarebbe il paese più felice del mondo e invece è uno di quelli in cui la vita è difficile ed è questo un dettaglio su cui i crociati dovrebbero meditare più spesso.”

Chissà se le crociate siano state, in generale tutte dannose? Chissà se senza le crociate il nostro paese sarebbe stato il più felice del mondo? I crociati – meno scemi di quanto si pensa – hanno meditato spesso sui loro progetti e sulle loro imprese.

 

"Siamo sicuri che le loro granitiche certezze siano sempre dalla parte del giusto?”

Si può pensare che fossero sempre dalla parte del giusto quale si poteva identificare nella condizione storica in cui si viveva.

 

"Il ddl Bindi-Pollastrini sulle unioni civili non cambierà il volto della società italiana, (la storia è costantemente in divenire e il volto della società non cambia da un giorno all’altro. Si pensi al fenomeno aborto, droga, Aids ecc.) né è una bomba messa sotto l’istituzione famiglia, (le bombe sotto le strutture sociali non scoppiano all’improvviso: si preparano per lungo tempo) perché semplicemente prende atto, e con colpevole ritardo di una realtà esistente”. (Anche le rivoluzione violente e repentine  spesso avvengono per “lisi” e non per  “crisi”)

"E’ una realtà che c’è perché c’è. Onore parola grossa, lo so – al ministro Rosy Bindi che in queste ore soffre nel doppio ruolo di donna che crede e che si rende conto che lo Stato è cosa diversa dalla Chiesa”.

Sotto una simile visione non sta uno schema deterministico che disegna la storia come una involuzione senza rimedio?

 

“Certo, la Chiesa ha fatto tesoro di una esperienza politica consumata attorno a troppi dogmi per convincersi che oggi le leggi non possano essere traduzioni dei principi della Chiesa  e che il loro contenuto può essere certamente motivo di critiche, ma non è ammissibile che diventi bersaglio di anatemi e scomuniche”.

Rosy Bindi, come cattolica, dovrebbe sapere che c’è un Magistero ecclesiale a cui il credente deve adeguarsi e ai cui principi si sono ispirate molte leggi anche civili. L’insegnamento della Chiesa non è infallibile anche negli starnuti, ma deve pur tener conto di quella che il Magistero chiama “legge naturale”nei suoi principi supremi.

 

“ Chi cerca lo scontro? Onore - la parola è grossa, ma adeguata - a quelle donne e quegli uomini che si sono innamorati e che hanno creato “di fatto”delle famiglie e hanno messo al mondo figli senza aver  avuto fino ad oggi quelle tutele, quei diritti riconosciuti alle famiglie formalmente costituite con il rito civile o religioso. Donne e uomini che hanno vissuto nell’incertezza per motivazioni spesso non volute e imposte dalle circostanze”.

La realtà che c’è perché c’è non va accettata passivamente senza un minimo di reazione di inventiva. Saremmo ancora all’uomo delle caverne. 

 

"E’ il caso di quelle coppie che si sono costitute, con lui o/e lei in attesa del divorzio, traguardo mai facile sempre doloroso, sempre subito mai totalmente voluto e che richiede , perché si compia, tempi – anche a causa dell’inefficienza della nostra magistratura- che rasentano il decennio. Mentre la vita scorre e non aspetta. Una legge, dunque riparatrice, non uno scandalo.”

Stranezze: 1) ci unisce tra sposi perché ci si vuole dividere o almeno ci si prepara ad andarsene ciascuno per conto proprio. 2) Maschio e femmina : sarebbe come far contatto tra due maschi di un filo elettrico. Lo si può fare. Ma perché? 3) Viene quasi esaurita la riserva di responsabilità che è necessaria per una vera unione coniugale. All’amore come oblazione totale della persona – corpo e anima – viene sostituito un esercizio ginnico sessuale che ha lo scopo prevalente di provocare piacere. Si guadagna nell’avere case in affitto, nell’ereditare i beni della famiglia di fatto ecc. Eroismo? Oppure la legge ha il compito notarile di registrare ciò che avviene? Torneremmo alla clava e alle violenze non normate da nessun limite. E si ritornerebbe a prima dell’orda: alla vendetta personale.

 

N.B: le frasi dell’articolo di Giovanni Morandi sono riportate  in carattere corsivo.

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