Ora di religioni?

Lascio l’onere della fedeltà della trasmissione della notizia al giornalista Pietro Berra  della “ La Provincia “ di Como.  Rifletto su quanto è riportato sul quotidiano del 15 agosto. Le frasi principali sono virgolettate.

Tema. L’ora di religione. Il Dirigente del CSA (ex Provveditore) Benedetto Scaglione afferma: “Sono abbastanza contrario all’ora di religione…andrebbe sostituita con un’ora di educazione civica, di morale…meglio parlare della religione agli studenti con incontri che riguardano tutti i culti, non soltanto quello cattolico”.

E’ un’opinione. Presuntamente giustificata da una ragione come questa: “Educare i ragazzi alla tolleranza intesa non come sopportazione, ma nel senso etimologico di tollere, che in latino vuol dire sollevare gli altri alla nostra altezza, al nostro sguardo: solo così non ci saranno più persone che possono dire di essere migliori delle altre, non ci saranno più conflitti”. Il che significa che il professor Scaglione si sente membro di una impostazione culturale superiore a tutte le altre, almeno a tutte le religioni.

Il professor Scaglione intende mostrare che il male consiste “nel pensare di professare una religione superiore a quella degli altri…la verità non è mai un bene assoluto in possesso di qualcuno, ma sempre una ricerca … La ricerca della verità presuppone umiltà”. Esattamente come insegna il cristianesimo il quale non sostiene che la verità sia conquista totale della ragione, ma innanzitutto accettazione di un dono di Dio: di un dono che lo Spirito aiuta a penetrare sempre più profondamente.

Il professor Scaglione spera di invitare a Como il Dalai Lama. E perché non qualche Imam o qualche Guru e qualche Apache? L’importante è che una religione sia vera, non che dia la possibilità di ritenersi superiori agli altri. E poi: le religioni non vanno insegnate,  dal momento che la negazione della verità di ciascuna è una sorta di dogma? E poi c’è la revisione del Concordato del 1984 che impone l’insegnamento della religione, liberi poi i ragazzi di parteciparvi o no, purchè facciano qualcosa d’altro e non siano lasciati a bighellonare sciupando tempo. Rifletta poi il CSA di Como: il 92,5% dei ragazzi comaschi ha scelto di usufruire dell’insegnamento della religione cattolica. E la democrazia?

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