L'ipotesi del limbo

La Commissione Teologica Internazionale – un’istituzione che non svolge funzione di magistero nella Chiesa, ma prepara il materiale e riflette sulle prese di posizione della Chiesa stessa - : questa commissione si è radunata in questi giorni per studiare il problema del limbo, cioè di quell’orlo di inferno e di paradiso dove i bambini morti senza battesimo si radunerebbero e, al dire del catechismo di S. Pio X, “avendo peccato originale, e solo quello, non meritano il Paradiso, ma neppure l’inferno e il purgatorio”. Li si immaginava, così, in una condizione neutra dove non scontano l’uso cattivo della libertà che non hanno consumato.

A quanto pare – ma si può essere pressoché sicuri – i teologi eviteranno di sviluppare la dottrina riguardante il limbo. Né, tanto meno, destineranno i bambini morti senza battesimo all’inferno. (E si badi che questi bambini non battezzati sono forse più numerosi di quelli nati che hanno potuto ricevere il battesimo o salvarsi con il martirio o il desiderio di Cristo pur non conosciuto). E infatti il Catechismo della Chiesa cattolica del 1992, al n° 1261 afferma: quanto ai bambini morti senza battesimo, la Chiesa non può che affidarli alla misericordia di Dio… infatti, la grande misericordia di Dio, che vuole che tutti gli uomini siano salvati, e la tenerezza di Gesù verso i bambini che gli hanno fatto dire: ‘lasciate che i banbini vengano a me’, ci consentono di sperare chi vi sia una via di salvezza per i bambini morti senza battesimo”.

Qui non si tratta di affermare o di negare a piacere secondo l’andazzo del tempo. La teoria del limbo aveva una sua plausibilità quando si insisteva forse in maniera unilaterale sul peccato originale e sull’esigenza di appartenere alla Chiesa per salvarsi. D’altra parte, anche allora non si poteva negare che queste persone all’inizio della loro vita non avevano compiuto un peccato consapevole e libero. Perché non ammettere che la bontà di Dio li attiri a sé in un modo che noi non conosciamo e che Gesù – il quale peraltro ci ha esplicitato l’esigenza della conversione e del battesimo per la gloria della beatitudine -: che Gesù non ha inteso rivelarci? Si badi: non si nega una verità; si toglie quella che era un’ipotesi teologica mai dogmatizzata. Occorre ammettere anche la nostra incapacità di risolvere il problema. Non sappiamoSperiamo.

In questo modo l’azione di Cristo presente nella Chiesa raggiunge anche quelli che le sono esteriormente estranei: facendo proprio il desiderio del Signore di dare a tutti la possibilità di salvarsi.

Ciò non significa che si debba dare il battesimo quando i bimbi cominciano a votare o fanno la morosa (forse è troppo presto). La presenza di Dio nei piccoli mediante il battesimo opera un lavoro educativo che la fede dei genitori deve accompagnare.

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