I cattolici schierati per il voto non cambiano idea

Ormai sono stranote le posizioni del card. Ruini e del papa circa le votazioni al referendum sulla fecondazione artificiale. Ruini ha pronunciato papale papale il termine astensione. Il papa ha fatto proprie le idee di Ruini e dei vescovi italiani. Veramente non ha ripetuto il termine astensione, ma lui pure ha parlato papale papale. S’è tentato di attutire le parole di Ruini con quelle di Ratzinger, ma è sembrato tentativo disperato.

Si chiede a chi non vuole abbattere una legge, ingiusta ma meno peggiore di altre, di non andare a votare, facendo due scelte positive: una a favore della vita umana (che differenza esiste tra vita umana e persona umana?); l’altra per istruire chi ha proposto il referendum facendo capire che questioni tanto delicate e fondamentali come la vita non si risolvono con un sì o un no a colpi di randello.

Già ho espresso su queste pagine la mia esitazione circa l’esito della consultazione referendaria. Non vedo giustificato tanto ottimismo. Temo che si raggiunga il quorum e che vincano i sì: almeno tre sì su quattro. Allora, però, bisognerà chiedersi di chi sia la responsabilità del risultato. Lasciamo da parte il problema di chi potrebbe essere la responsabilità del risultato: ovviamente gli ideologizzati che per principio vogliono riconosciuto un diritto al figlio anche a una madre che, per natura o per qualche disfunzione, non ne può avere. E che ci siano degli ideologizzati sembra indiscutibile. Per esempio, in nome della scienza si vuole che si voti la abrogazione della legge 40/2004 anche nel punto in cui proibisce la fecondazione eterologa. Che cosa c’entra la scienza in questo caso?

Ci sono anche cattolici che vogliono disobbedire ai vescovi e al papa: disobbedire o almeno non attuare ciò che la gerarchia dice. Tra i vescovi si distingue mons. Giuseppe Casale, emerito di Foggia, già progredito negli anni. Tra i preti si registra don Andrea Gallo del porto di Genova, ma anche qui si è abituati al contrasto. Andiamo avanti. Contiamo Rosy Bindi, ex-vicepresidente nazionale dell’Azione Cattolica; Antonio Tombolini, pure vicepresidente dell’Azione Cattolica negli anni Ottanta insieme alla signorina Rosy Bindi; Franco Monaco, ex-presidente diocesano dell’Azione Cattolica milanese; Arturo Parisi, ex-vicepresidente dell’Azione Cattolica, ecc. Per non parlar di Oscar Luigi Scalfaro dal distintivo luccicante dell’Azione Cattolica e di Romano Prodi per via della fede adulta. E noi senza la fede adulta siamo serviti. Ma infine, quali uomini ha prodotto l’Azione Cattolica degli anni ’70-’80? Speriamo sia cambiata.

Sia chiaro: se si raggiungerà il quorum sapremo chi ringraziare. Tra gli altri.

 

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