1. Vi sono notizie che non appaiono neppur più notizie, tanto sono frequenti e usuali. Al più si riserva loro qualche finestrella magari in carattere piccolo. Se c’è fotografia, è minuta e quasi indecifrabile. Tranne casi rarissimi, si trattano così i martiri cristiani soprattutto delle missioni. Mentre, a conti fatti, ogni anno sorpassano i centomila diffusi in Iran, in Sudan, in Corea del nord, in Arabia Saudita, in Cina ecc. Adesso il fenomeno si diffonde anche in India: nella contemplativa e soave India.
  1. La poca attenzione prestata a questi avvenimenti è dovuta anche alla enfasi con cui si leggono i cosiddetti martiri violenti. Non solo gli uccisi in attentati, in imboscate, in azioni terroristiche. Questi danno la vita per qualcosa o almeno non chiedono la morte. No. No. Parlo proprio di certa informazione che denomina martiri non coloro che vengono uccisi, ma coloro che uccidono. Fosse pure per una causa economica, politica, etnica, culturale, che non sembra valere una vita. Si invertono le parti: i martiri subiscono; questi martiri offendono e ammazzano. Dopo di che, non si capisce più nulla nel linguaggio corrente. Ci sono i morti. Vittime o assassini fanno lo stesso.
  1. Anche al di fuori del quadro del contesto di zone di guerra o di uso di violenza, non mancano persone che danno la vita per degli ideali. Volontari che si prestano ad aiutare i fratelli più bisognosi di loro senza alcun altro motivo che l’esistenza dei fratelli più bisognosi di loro. Questo è rispetto, questa è esaltazione, questa è dilezione dell’uomo. Si chiamino pure martiri laici. Ma si tratta di un laicismo che sta in piedi su premesse implicite finché si vuole, ma assolute e a loro modo religiose.
  1. Vi sono poi i martiri dichiaratamente cristiani. Qui il pensiero corre alle persecuzioni dei primi secoli della vita della Chiesa, alle guerre di religione, ai morti nelle rivoluzioni ecc. C’è dell’altro. Persone dalla fede solida e tenera che sostiene la vita  a cui non vogliono rinunciare. A costo di essere ammazzati. A costo, almeno, di essere sottomessi a discriminazioni talvolta umilianti. Di questi casi pressoché non si fa cenno. Si ha l’impressione che quasi non esistano più. Mentre.
  1. Forse risulta non del tutto agevole rinvenire motivi di martirio in una società che ha fatto di tutto per rendere il cristianesimo omogeneo al mondo, così che la croce e la risurrezione del Signore Gesù non dica più nulla. I credenti devono scuotersi da un torpore che li rende insignificanti.
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