C’è di tutto. C’è la rappresentante della Madonna che viene odiata e viene ammazzata anni fa. Ci sono giovani che uccidono quasi a modo di sacrificio religioso.  C’è droga. C’è alcol. Vi sono armi che passano di mano in mano. Se no, si usano coltelli da cucina o pietre. E si giunge all’omicidio nemmeno per odio, quasi nemmeno per divertimento: così, per passatempo un po’ noioso. Soprattutto i riti sono accompagnati dalla musica rock, con tanti brani di Marilyn Manson, un autore che è già stato conosciuto nella triste vicenda dell’ assassinio di suor Maria Laura Mainetti, la religiosa di Chiavenna la cui morte è stata provocata quattro anni fa da tre ragazze minorenni.

         Ora siamo a Busto Arsizio, a Corsico, a Somma Lombardo, più vicini, insomma, con le Bestie di Satana. Una sorta di congregazione con le sue brave schiere di adepti, rigorosamente autoritarie. Qualcosa tra il sacrale e l’orrido, tra il santo e il profanatore. L’importante era che i ragazzi si ritrovassero di nascosto e organizzassero le loro liturgie orgiastiche – poteva mancare il sesso? – fino a distruggere vite che potevano ancora essere innocenti.

         Non si tratta che di casi isolati che sono venuti in chiaro. C’è dell’altro. C’è un satanismo che va diffondendosi in maniera preoccupante e abbastanza vicina alla follia o all’indifferenza (spesso sono la stessa cosa). E su modelli che l’informazione diffonde si sovrappongono copiature spaventose. Tant’è vero che, quando proprio non si ha nulla da fare, si inventano le cose più nefande. Tant’è vero che, quando si insiste nell’assicurare di non credere più a nulla, in termini postmodernistici, si piomba nel medioevo più oscuro e più truce: non solo si riconoscono i diavoli, che esistono davvero, ma se ne inventano degli altri (secondo fantasie malate). E così l’uomo tecnologico ricade nello schema dell’uomo superstizioso, quand’anche non attanagliato da una magia maledetta. A dimostrazione che una fede ortodossa tiene a posto le idee. L’abbandono del credere o lo scagliarsi contro gli articoli di fede, lungi dal portare a non credere più nulla, rendono disponibili a credere anche le cose più balzane. O cattive.

         Poi c’è il problema della imitazione. Senza una religione non si esiste. Almeno nei lunghi tempi. E quando, si è abbandonata ogni credenza e si viene a conoscere qualche fatto crudele, si è come portati a imitare quasi ineluttabilmente. A modo di mimesi. A modo di ecolalia. Magari dandosi l’aria di persone adulte e di superpersone.

         Meglio, molto meglio una fede pacata e faticata che offra una serenità interiore e disponga a rendere meno crudele il mondo.

         Perché ammazzare la Madonna? Perché trucidare amici di gioco? Ma si è ancora capaci di giocare?

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