L’Ave Maria dell'Assunta

Omelia nella Messa della solennità dell’Assunzione

Como, Cattedrale, 15 agosto 2006

 

In un giorno di soffusa e intensa preghiera come la festa dell’Assunta, può essere utile riprendere e meditare e gustare un poco la preghiera che recitiamo tutti i giorni alla Madonna: è una formula che include tutta la ricchezza del dogma mariano e cristologico. Non si tratta di stendere un trattato o una riflessione aridamente ordinata quasi si stesse studiando la logica di un mistero. Si tratta, invece, di lasciar stupire e fremere e cantare il cuore, poiché Maria ci predispone alla contemplazione e alla comunione, oltre che alla supplica, e rende l’animo allegro e grato anche quando piange.

  • Ave

Ave, Maria. Ti saluto, Maria. Rallegrati, Maria. Gioisci, Maria. Esulta, Maria. Illuminami la mente, Maria. Scaldami l’intimo, Maria. Come un bimbo guarda attonito e abbandonato a sua madre: guardo a te, poiché tu sei la creatura più alta dopo l’umanità del Verbo che hai generato. Scopro in te la magnificenza di Dio. Ma insieme sento la tenerezza di una madre. Come un bimbo svezzato in braccio a colei che l’ha generato.

 

  • Ave

Maria, un nome qualsiasi quale si può trovare fra le persone che si conoscono e che non si divertono ad appiattirsi allo stile di vita comune. Maria è anche un nome originale che riguarda ultimamente soltanto te. E non c’è bisogno di avere una lezione da tenerti o una lezione da imparare.

Ci si può mettere davanti a te con il cuore gonfio di letizia o dilaniato dal dolore, e semplicemente guardarti e lasciarsi guardare. E ringraziarti non perché ci togli dalle difficoltà, ma semplicemente perché ci sei, perché sei tu, perché sei Maria e l’animo si inarca in uno stupore attonito e si piega in una dolcezza filiale.

Maria, tu sei il regalo umano più grande che Dio ci ha fatto con Gesù. E ciascuno di noi si ritrova in te, avvolto nel tepore e nel vigore di Dio che ci raggiunge.

 

  • Piena di grazia.

Tu sei la più alta meraviglia umana di Dio, poiché sei piena di grazia, sei graziosa, sei graziata in modo inarrivabile, sei graziante come nessun santo lo è. Al punto che non c’è intervento per salvare e redimere il cosmo e l’uomo, che non abbia il tocco e il sapore della tua affezione di madre.

Piena di grazia dice che, dopo Cristo, non c’è nessuno il cui animo debordi del dono di Dio che toglie il nostro peccato – anche quello che tu non hai compiuto – e immette nel gorgo beato della vita divina.

 

  • Il Signore è con te.

Lasciata a te sola, Maria, affonderesti, come ciascuno di noi nella disperazione o almeno nella fatica del mestiere e della maledizione di vivere.

E invece, no. Dio, l’ineffabile, l’irraggiungibile, l’indisponibile, l’incomprensibile, l’insalvabile, si curva su ciascuno di noi, poiché si è curvato su di te. Ed ecco, il Signore è con te. Il Signore è nel tuo animo. Il Signore è nel tuo seno. Il Signore è nelle tue viscere. E la redenzione inizia in questa ragazzina di Nazareth, che nessuno nota per una  sua originalità esterna, mentre nasconde in grembo il creatore del mondo, il Verbo del Padre per opera dello Spirito.

Il creato che era una landa brulla e solitaria si accende di meraviglia e si trasforma nell’Eden per chi si apre alla tua seduzione che è benedizione di Cristo.

 

  • Tu sei benedetta fra tutte le donne.

Il cristianesimo che, con la croce, con i “guai”, con la porta stretta, con il terribile sbocco libero della dannazione, se lo si vuole, potrebbe inorridire e quasi infrangere la persona, il cosmo nella loro serietà, pur con le beatitudini, con la promessa della città nuova che ci attende, con l’abbraccio nel quale il Padre vuole stringerci perdonandoci. Lo sgomento scompare se si riflette sul fatto che Maria è al centro del cristianesimo con il Signore Gesù. Non l’aridità di una ragione mascolina, non la volontà di vendetta che può emergere nel cuore del maschio, ma la capacità di intuire il bisogno di consolazione e il desiderio di lenire il dolore e di far germinare la letizia nell’animo umano: caratteristiche tutte di una donna che nel cristianesimo sei tu, Maria.

 

  • E benedetto è il frutto del tuo seno Gesù.

Sì, perché Gesù è unico al mondo, è il solo Salvatore, è la causa di ogni redenzione. Per questo è benedetto come il frutto del tuo seno, o benedettissima fra tutte le creature umane. Se possiamo pregare; se possiamo ficcare gli occhi negli occhi di Gesù; se possiamo avvertire il battito del suo cuore di uomo come noi che ci reca Dio: tutto ciò è possibile perché tu, Maria, hai recato al mondo questo cardine dell’universo attorno al quale tutto trova significato e letizia. Il cristianesimo è strutturalmente mariano. Senza di te, noi saremmo alla deriva di un nonsenso che ci butterebbe in una angoscia insuperabile.

 

  • Santa Maria.

Santa tra tutti i santi. Santa perché raggiunta e trasformata e fecondata dalla Santità sussistente. Santa che sei modello di tutti i beati e nostro ideale di beatitudine. Santa perché intercedi per noi e ci tieni per mano lungo la strada della perfezione cristiana. Santa perché tu  sei la faccia che a Cristo più somiglia, e ci modelli su questa vetta della vita divina impastata di umanità e trasformata nella passione e nella gloria del Signore morto e risorto. Santa Maria, prega per noi, accompagnaci passo dopo passo sul cammino della perfezione di grazia che è dolore e gaudio.

 

  • Madre di Dio.

Ecco un titolo che potrebbe staccare te, sublime nel mistero di Dio, dall’orribile contorsione – dell’enigma - della vita umana lercia e stracciona: un titolo che potrebbe allontanarti, nella tua purezza inarrivabile, dalla nostra fangosa e raccapricciante vicenda di colpa.

E invece, no: il tuo essere madre di Dio approssima il Signore a noi e noi al Signore. Poiché tu vieni incontro alla nostra miseria, ma dalla nostra miseria ci liberi per i meriti di Cristo tuo Figlio e nostro redentore.

 

  • Prega per noi peccatori.

Peccatori. E non dobbiamo scavare troppo dentro il nostro fragile cuore, e affranto, per capire che la dannazione è il nostro destino. Il nostro destino, se non ci fosse la mano tesa di Cristo che ci solleva e ci immerge in una misericordia instancabile e illimitata e ci rinnova e ci consente di ricominciare ogni volta la strada della santità. 

Maria, tu sei la salvezza del Signore Gesù fatta vicina a noi in una dolcezza, in una tenerezza, in una speranza che non ha confini, non si arresta mai e non delude.

 

  • Adesso

Non sappiamo quanto siamo abili nell’ingannarci, quando rimandiamo sempre a dopo, a domani, a giammai la decisione del convertirci. Il rivolgerci a te, Maria, ci fa intuire come in un baleno di chiarezza che non è possibile rimandare la decisione del  perdono ricevuto a quando ci sentiremo attratti dal fascino della grazia del tuo Figlio e della tua misericordiosa intercessione. Tu ci fai capire che o si decide adesso di mutar vita e di affondare nel mistero di Cristo lasciandoci trasformare da lui, o può essere che ci attragga il vortice della disperazione al punto di non avvertire più nemmeno la nostalgia del Paradiso. Adesso, Maria, prega per noi e aiutaci a raggiungere la gioia senza limite e senza misura che ci è promessa.

 

  • E nell’ora della nostra morte.

Prega per noi quando tuo Figlio ci chiamerà al giudizio ed eserciterà la giustizia di Lui che è salito sulla croce per farsi accogliere dalla nostra insensatezza e dalla nostra negligenza.

Maria, sii con noi quando il Signore ci vorrà con sé. Tienici per mano. Donaci la forza di accettare il dolore senza soverchie ribellioni e di abbandonarci alla volontà di Dio. Come tu ci hai insegnato: “ Avvenga di me secondo la tua parola.” Sta qui il segreto dell’Assunzione. Donaci la forza di lasciarci perdonare.

Adesso e nell’ora della nostra morte e della nostra vita luminosa e divina anche dopo le tenebre e la solitudine della valle di lacrime in cui arranchiamo. Amen.

 

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