Ma chi sono i musulmani?

Ieri l’altro è stato trasmesso un video da Al Qaeda attraverso i forum islamici del web un discorso di Ayman contro Benedetto XVI. L’intervento era stato preannunciato dai medesimi siti e molti specialisti erano in attesa. La Fox News e Al Jazeera hanno diffuso per primi gli estratti del discorso di Ayman, medico egiziano.

Le solite lungaggini. E poi una deprecazione contro il papa, definito “ciarlatano”. “Voglio parlare delle parole pronunciate dal papa del Vaticano – ha detto l’egiziano – sul nostro profeta: egli sostiene che la nostra religione non ha nulla a che fare con la ragione quando si dimentica che il cristianesimo è inaccettabile per una mente assennata”. Per non apparire meno documentato storicamente Zawahiri ha paragonato Benedetto XVI a papa Urbano II che ha lanciato le crociate contro i musulmani. Ha collocato il brano del romano pontefice durante il suo viaggio in Germania nel tema della “guerra crociata contro i musulmani”.

Accennando all’America, ha aggiunto che “abbiamo più forza e fedeli disposti al martirio” durante le guerre che si stanno svolgendo in Medio Oriente. Ammoniva poi: “Avete arrestato migliaia di mujahidin, ma noi ci vendichiamo ogni giorno in Iraq e Afganistan, nella penisola araba e dall’Indonesia fino al Marocco e anche nei vostri territori”.

Molti ricordano che Benedetto XVI ha ammesso almeno tre volte di essere stato malinteso dopo il discorso di Regensburg. Non ha chiesto scusa perché la citazione di Manuele II Paleologo nel 1300 non era errata. Se rimaneva qualche dubbio sulla volontà di dialogo dei musulmani con i cattolici, ebbene ecco la risposta al papa: un ciarlatano.

Qualche giorno dopo la visita in Germania, Benedetto XVI riceveva diversi ambasciatori di paesi musulmani e vari capi religiosi dell’islam. Durante questo colloquio si è assicurato da entrambe le parti di aderire allo schema del dialogo nel confronto tra religioni e civiltà cristiane e musulmane. Quante prese di posizione hanno gli islamici? Ci si può fidare di una aggregazione di società e di fedi, una delle quali si discosta dal parere delle altre nel giro di pochi giorni? La difficoltà del dialogo con l’islam deriva soprattutto dal fatto che questa formazione religiosa non è unitaria. E non esita a minacciare la vendetta per un giudizio storico anche con l’uso delle armi.

Quanto, poi, al fatto che “il cristianesimo sarebbe inaccettabile per una mente assennata”, stupisce la disinvoltura con cui si cancellano secoli di fede religiosa e di riflessione intellettuale. E non sembra si possa negare la contraddizione tra ciò che Allah insegna e ciò che potrebbe insegnare contraddicendosi.

Il dialogo è l’unica alternativa alla violenza. Quand’è dialogo e non imprecazione. Siano cauti e saldi i cattolici nel proporre e nel difendere la loro fede.

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