Zapatero assente dalla Messa del Papa

La notizia è rimbalzata su tutte le agenzie di stampa, su tutti i giornali, le radio, le televisioni: durante la visita che il papa ha fatto in Spagna a Valencia, il presidente del governo spagnolo si è rifiutato di presenziare alla messa che il sommo pontefice ha celebrato per più di un milione di persone, rivolgendosi forse con un po’ di ottimismo anche all’Italia. Di qui, elogi, deprecazioni, claque, condanne, entusiasmi come di fronte a una nuova era della storia, rimbrotti per il superamento di una tradizione secolare ecc.

Placata la diatriba, ci si può chiedere chi abbia maggiori ragioni di assumere un atteggiamento o un altro. A rigore di logica – ragionando geometricamente, se non proprio metafisicamente -, è opportuno riconoscere anche qualche motivo per la non partecipazione dell’autorità pubblica – e laica – a una cerimonia religiosa. La parola di Dio può essere ascoltata anche per curiosità, e chissà se anche Zapatero non avrebbe imparato qualcosa del catechismo sul matrimonio dalla predica di Benedetto XVI. La partecipazione al sacrificio di Cristo esige una fede viva, pronta a lasciarsi coinvolgere nell’azione sacra e a unirsi al Signore Gesù per la gloria del Padre e la salvezza dell’umanità. In questo senso si può capire che uno si rifiuti di condividere il sacramento.

Il tema trattato dal papa, tuttavia, aveva anche risvolti umani: non era unicamente un capitoletto di teologia. E la condanna del divorzio, dell’omosessualità, dei pacs, dell’uccisione degli embrioni ecc riguardava anche una morale strettamente umana: senza polemiche, Benedetto XVI difendeva la vita delle persone dal suo sorgere al suo morire. Sotto questo punto di vista si poteva anche ammettere un ascolto attento all’insegnamento pacato e chiarissimo del papa. Poi si apriva la discussione: non nuova, ma non risolta perché ripetuta.

La Spagna ha voluto scegliere la strada di un liberismo sfrenato. La Spagna con altre nazioni cosiddette civili. L’Italia anche, in parte. La democrazia deve prevalere quando non tocca i valori supremi dell’uomo. Quando si mette contro la legge “naturale”, però, ci si possono aspettare sorprese amare nel giro di non molto tempo. Per esempio: certe unioni non riconosciute socialmente – con diritti e doveri – possono entusiasmare un po’ di tempo e accendere l’impeto della passione che spesso viene chiamata amore. Ma poi, si badi: col passare del tempo, delle fusioni che sembravano irrivedibili tra un uomo e una donna – con le varianti omosessuali – possono sfociare in solitudini e in disperazioni. Attenzione. Un vecchio proverbio contadino diceva: Dio perdona sempre; la natura quasi mai.

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