Lettera aperta a Calderoli

Egregio Ministro, ormai sappiamo tutti che Ella si è presentata in televisione con una maglietta sopra la quale era stampigliata una delle vignette su Maometto, prese a pretesto per manifestazioni di piazza contro la Danimarca prima, ma poi un po’ tutto l’Occidente. Italia compresa, la cui ambasciata a Bengasi è stata presa d’assalto e quasi espugnata. L’intervento della polizia ha provocato undici morti e qualche ferito.

Non c’è bisogno di richiamare la sproporzione tra il presunto motivo che ha scatenato la lotta anticristiana. Una lotta vera e propria: ieri l’altro un religioso pachistano ha offerto 21.000 euro e un’automobile a chi tolga di mezzo – letteralmente – i vignettisti incriminati. Incriminati per modo di dire. A Teheran sono state bruciate delle croci in segno di disprezzo anticattolico.

E’ di pochi giorni fa l’uccisione di don Andrea Santoro, uomo che pensava a pregare e ad aiutare i poveri: è stato massacrato senza alcun motivo in Turchia a Trebisonda, solo perché cristiano. Per non richiamare i molti fedeli cristiani colpevoli soltanto delle loro credenze e dei loro comportamenti religiosi.

Anche la Chiesa in Occidente sembra quasi dimenticarsi di questi suoi figli che versano il loro sangue in un martirio che non ha dubbi. Ci si limita a una protesta verbale, seppur c’è, e ci si lascia irridere oltre che ammazzare: la satira, si sa, è ambigua e ha bisogno di intelligenza per essere capita, quando è satira; se no, è disprezzo livoroso e amen.

La passività nei confronti dei musulmani è ancor più vistosa in politica: governi islamici che sono dittature continuano i loro affari con i paesi occidentali e siedono alle Nazioni Unite senza che nessuno eccepisca per la loro presenza e per le loro azioni.

Egregio Ministro, mia mamma, quando assisteva a una lite ingiustificata, sussurrava a chi di solito aveva ragione: “Chi più ne ha più ne metta”, e indicava la fronte per dire che davanti a soprusi e ad arbitri – davanti a fanatici – è inutile discutere o litigare. La soluzione più intelligente è non esporsi a provocazioni.

Che bisogno c’era della maglietta con la vignetta incriminata? Ignoro se le dimissioni siano una misura proporzionata e necessaria. So che poteva evitare l’ostensione del motivo dell’ingiusta reazione. Chi più ne ha più ne metta, Ministro. E si dia una calmata.

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