Né amore né odio: il nulla della bomba della kamikaze di Amman

Dalle notizie riguardanti la kamikaze non scoppiata ad Amman non si riescono a capire i sentimenti che animavano la donna che non è riuscita a farsi scoppiare la fascia con la polvere da sparo e il materiale danneggiante. Tutto sembra descritto come un rito, con indifferenza e quasi con pacatezza. Non si riesce a capire un fremito di amore o di odio, di passione comunque, in questa donna che rimane con addosso la morte altrui e salva paradossalmente la propria.

All’apparenza, non un raccapriccio per quella che doveva essere l’estrema sorte di una suicida: né odio né amore per se stessa.

All’apparenza non una vibrazione di angoscia o di rincrescimento per il marito morto: un semplice compito da eseguire ed eccolo attuato. Sembra non ci sia alcun motivo né per esultare né per abbattersi.

E anche l’accusa di strage: quasi sessanta morti e un centinaio di bambini, compresi anziani, donne e bambini: affare del marito che ha fatto scoppiare la cintura mortale. Non una lacrima. Non un’esultanza. La registrazione di un fatto senza un commento e una paura o un pentimento.

Con il marito e due compagni sono venuti dall’Iraq contro i tre grandi alberghi di Amman. L’uomo è entrato dalla porta principale e ha provocato la strage. La kamikaze rimane senza un sentimento, così pare. Ha organizzato tutto il marito. La moglie quasi con umiliazione ammette di non essere riuscita a far brillare la cintura esplosiva.

Sembra d’aver a che fare con una tizia dall’encefalogramma piatto. Varcata la soglia dell’albergo, si trovò in mezzo a una festa di matrimonio e semplicemente ammette il fallimento dell’esplosione.

Chissà cosa passi nel cuore di una donna in un momento delittuoso. Pare un gioco o una pratica senza conseguenze. A tanto arriva l’educazione all’estraneità verso gli altri? A tanto giunge il distacco verso una persona amata? Si evita anche l’umidore di una lacrima davanti a una carneficina?

Si tratta di odio contro il nemico? E allora, perché non si piange o non si grida o non si gioisce? Si tratta di una seduzione del nulla che attrae come in una voragine senza scampo? Il nichilismo ha raggiunto toni così dimessi e quasi ha rasentato l’ovvietà?

Chissà. La televisione che ritraeva questa donna la mostrava assai nervosa almeno nel tormentarsi le mani.

E l’enigma rimane. Con orrore.

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