Saluto di un vescovo ai ragazzi che partono per la giornata della gioventù a Colonia
Carissimi giovani che state partendo per Colonia a celebrare la Giornata Mondiale della Gioventù, vi esprimo una punta di invidia: sarei con voi con tutto il cuore, se la salute e l’età me lo permettessero: vi preparate a vivere un momento di gioia e di conversione.
- Vi chiedo di accettare tutte le fatiche che il viaggio – per altro organizzato in diversi modi – vi riserva: anche questa accettazione è una scelta di vita che sorpassa lo stadio del gradevole per entrare nella zona dell’educativo;
- obbedite prontamente e in modo sciolto alla disciplina che vi impone la serie degli spostamenti e l’essere in tanti: non lasciate prevalere la psicologia del figlio unico, poiché vivete giorni di famiglia numerosa;
- seguite con docilità e con impegno obbediente i gesti santi che vi si chiederà di compiere: la preghiera non è soltanto recitar frasi, ma calarsi nella forma che il Signore vuole assumiate;
- non fate gruppi autoreferenziali, grumi che dividono e appesantiscono la compagnia in cui vi trovate: con la lingua che riuscite a usare meglio, apritevi a tutti coloro che incontrate sul cammino: dovreste tornare a casa con qualche indirizzo in più sull’agenda;
- non abbiate la preoccupazione o la fisima di parlare a tutti i costi: stabilite degli orari di silenzio in cui chi desidera possa raccogliersi e dialogare con il Signore;
- fissate momenti di meditazione personale che vadano di là dalle pause di silenzio comunitario;
- lasciatevi interrogare su ciò che il Signore vi sta chiedendo per quando tornerete a casa: senza mettere alcuna riserva, senza prefiggervi dei vostri fini che magari non entrano nella logica di Dio;
- già che ci sono, lasciatemi dire: interrogatevi se il Signore non vuole qualcosa di più da voi: perfino la vita dedicata a tempo pieno a Lui e agli altri nel sacerdozio o nella vita consacrata;
- fissate delle intenzioni per cui riunirvi intorno al Signore: la Giornata della Gioventù non scada in una sorta di scampagnata o in un giro turistico;
- tenete presente anche coloro – giovani e no – che rimangono a casa e vi seguono con interesse e con affetto: chiedete al Signore per loro coraggio, serenità, speranza e gioia;
- non prendetevi troppo sul serio: sappiate recare nella comitiva un senso di allegria per nulla forzata, ma nascente da un cuore rappacificato;
- se avete bisogno di confessarvi e non avete provveduto prima di partire, non fate storie, inginocchiatevi davanti al ministro del Signore e rendete pura la coscienza;
- la verità del gesto che compite in queste giornate sarà autentica se vi impegnerete di più al ritorno nelle vostre parrocchie e nei vostri gruppi: si può scoprire d’aver fatto un viaggio inutile o di aver cambiato la vita.
Salutate e vogliate bene al Papa che è con voi.