Sette vescovesse e una preta

Leggo su una  rivista – o  su un foglio di agenzia – non attendibile in tutto: leggo che nei giorni scorsi è stata consacrata un’altra donna sacerdote. E altre ordinazioni si annunciano.

Come già tre anni fa in un alone di mistero sulle rive del Danubio alla fine di giugno o agli inizi di luglio è stata consacrate sacerdoti  sette  donne. Il lettore non si ricorderà, forse, ma il 29 giugno 2002 sette donne, appunto, avevano ricevuto da un vescovo scismatico il sacramento dell’ordine su una motonave sulle acque dal Danubio (deve essere un elemento necessario il fiume su cui scivolare per costruire sulla roccia della Chiesa).

L’emittente inglese BBC dichiara di essere stata testimone di un’ analoga ordinazione, di cui assicura di non poter fornire dettagli perché la signorina non perda il suo lavoro di insegnante di religione. Le sette donne ordinate sul Danubio in tre anni son tutte state promosse al ruolo di vescovo. Dove si vede che la scelta per il servizio episcopale si fa in fretta nella comunità richiamata.

L’aggregazione “Iniziativa donne ordinate nella Chiesa cattolica romana” fornisce anche i dettagli di una  signora cinquantaseienne senza figli ordinata sacerdote. La consacrazione sarebbe avvenuta il 2 luglio a Lione sulle rive della Saon ( e dàgli con il fiume ). Quest’ultima signora sarebbe la prima donna cattolica a essere ordinata prete sotto il Pontificato di Benedetto XVI e sa di andare incontro alla scomunica per il suo “atto profetico di rottura”. Altre nove donne, alla fine di luglio saranno ordinate prete sul fiume San Lorenzo in Canada ( questa è decisamente una chiesa fluviale): la loro intende essere una “ trasgressione di coscienza”. Queste donne vogliono reclamare l’uguaglianza del diritto all’ordinazione: assicurano di aver bisogno di farlo contra legem per eliminare una legge ingiusta e restare tuttavia fermamente nella Chiesa; vogliono agire in modo chiaro per affermare l’uguaglianza del diritto delle donne a essere ordinate al fine di rompere con il sessismo sfrenato delle strutture della Chiesa cattolica.

La nota informativa non esprime, per ora, la procedura per eleggere una papessa tra le sette donne già vescovesse. Di questo passo bisognerà interrogarsi se il Verbo si è incarnato in un uomo, in una donna o in un ermafrodito, tanto per riassumere tutti i sessi dei credenti. In cima ai pensieri c’è già la discussione sul Dio-madre che chiaramente discrimina la donna pur creata da Lui. Ma come possono, queste donne, disobbedendo, rimanere  nella Chiesa? E la tizia che tiene segreto il proprio sacerdozio per non perdere il posto di lavoro è davvero limpida nelle sue decisioni? E perché Gesù Cristo ha scelto gli apostoli tra uomini neppure sublimi, quando aveva accanto donne tenerissime e forti? Mah.

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