Forse pochi sanno che in Italia esiste un Comitato nazionale di bioetica che osserva e valuta i fatti concernenti la sessualità e la generazione. Parecchi di più sanno che esiste una pillola detta del giorno dopo o delle settantadue ore dopo il rapporto, la quale impedisce la continuazione della crescita dell’ovulo fecondato e, dunque, espelle un materiale che dovrebbe essere informe, ma è stato sformato. L’embrione è stato suscitato, ma gli si è impedito di annidarsi nella mucosa uterina, e così muore.

         Cose vecchie di qualche anno. La notizia di questi giorni è che il Comitato etico ha rischiato di spaccarsi in due tra chi ritiene l’embrione persona già in formazione e chi lo considera ancora agli stadi primitivi della sua vita. Soluzione – per modo di dire -: la “Norlevo Lng” può essere considerata a capriccio soggetto umano o impurità di cui liberarsi. Ciò è quanto esattamente ha deciso il comitato etico, il quale dovrebbe assicurare se un comportamento è morale o no. Nel discorso è entrata la “clausola di coscienza” che ha liberato il medico dall’obbligo di prescrivere questa sostanza. Insomma, niente figlio – questo è certo -, ma anche niente rimorso di coscienza. Ciascuno faccia come gli pare; la legge civile si disinteressa di chi è un uomo in formazione e se la cava condannando o assolvendo secondo i casi.

         Se si ragiona con chiarezza, non pare che l’obiezione di coscienza del medico snaturi il soggetto umano in attuazione. Questo rimane qual era e viene ucciso nemmeno in bel modo. Se si introduce il concetto di obiezione di coscienza, non si riesce a capire come il medico possa lavarsene le mani rilasciando la ricetta per procurarsi la pillola. Qualcosa sembra non vada. E poi – o prima -: se fosse un ammasso di cellule, l’embrione potrebbe essere buttato nella spazzatura; ma se fosse un uomo in formazione, si correrebbe il rischio di ammazzare un vivente nostro fratello. Non si spara su un cespuglio quando si è in dubbio che dietro ci sia una lepre o un bambino. La vera obiezione di coscienza sono costretti a praticarla soltanto coloro che sono certi di avere a che fare con la vita umana. Per gli altri vale la libertà. Anche la libertà di mandare a carte e quarantotto un progetto del domani già esistente nel presente.

         Non era più semplice ammettere che veniva riconosciuto un'altra fattispecie di aborto? Va’ a cercare la logica, quando si tratta di ritrarsi dalle proprie responsabilità.

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