1. Si sospettava da tempo. Ora la notizia è sicura. Scienziati americani e nordcoreani hanno clonato una trentina di embrioni umani che dovrebbero servire per la cura di malattie degenerative: Parkinson, Altzeimer, diabete ecc. Hanno preso da una donna una cellula uovo, l’hanno svuotata del materiale genetico originario, vi hanno inserito un nucleo di una cellula somatica della donna stessa, hanno lasciato che l’embrione si sviluppasse per 5/7 giorni – non l’hanno insediato nella mucosa uterina – ed ecco pronte le cellule staminali che riescono a differenziarsi in molti tipi di cellule adulte per le terapie di cui si diceva.
  1. L’embrione, se fosse impiantato nel grembo della madre, si svilupperebbe fino a diventare  anche visibilmente persona: ha in sé il programma genetico definitivo di chi sarà; per evolversi in questo senso, non ha bisogno di nuovi interventi: non gli serve altro se non un ambiente che lo custodisca e lo nutra. Come si può sostenere che non si tratta di un bambino? Almeno si dubiti che lo sia. Ma, nel dubbio, lo si può sopprimere? Ciascuno di noi non è che un embrione avanti negli anni.
  1. Si insiste molto: non si vogliono creare persone clonate, alla Huxley; ma predisporre materiali terapeutici umani. Questi esserini diventano, cioè, speci di cave di espianto di organi; con una peculiarità: non si attende che siano morti; se ne usano le cellule e proprio a questo scopo vengono uccisi. Come chiamare una simile operazione?
  1. Il fatto che una parte del corpo di questi embrioni viene usato per curare malattie di altri, giustifica la loro soppressione? Essere ammazzati per una “causa” pur bella, riscatta moralmente l’atto di chi uccide un innocente? Altro che schiavitù. Siamo alla pretesa del diritto di vita e di morte che si vuole esercitare su esistenze umane.
  1. Qui non c’è religione o laicità che tenga: basta prendere atto di ciò che avviene per valutare moralmente.
  1. Non si illudano coloro che volessero eventualmente organizzare un referendum abrogativo di una legge che dovesse consentire le pratiche accennate. Perderebbero. La morale messa ai voti soccombe sempre o quasi. E poi, qui c’è dell’utile di mezzo. E poi, non si vedono questi bimbi soppressi. Chi si schiera in difesa di blastociti? Aborto docet. Il quale rimane come un rimorso di cui una società intera – civile? – non riesce al liberarsi.
  1. Parliamo di abolizione assoluta della guerra e della pena di morte. E la logica?
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