Strana situazione, la nostra di uomini. Viviamo legati a meschinità deludenti, e tuttavia celiamo nell’intimo una inesprimibile aspirazione all’Infinito: ma ad un Infinito che ci raggiunga, che ci si metta al fianco, che diventi come noi, per renderci sopportabile l’esistenza e consentirci di superarla in una comunione che leghi il desiderio e il compimento, la domanda e la risposta, il Tutto e il nulla.

Non finiremo mai di stupirci di fronte al mistero del Verbo che si fa carne.

Ed il motivo di stupore sta proprio qui: nel «come noi».

Eppure è Dio. Dio che ci si è fatto collega d’ufficio, compagno di stabilimento, vicino di corsia, il signore dell’appartamento accanto, o dentro la nostra casa...

Dio diviene uomo perché l’uomo possa diventare Dio.

Una vocazione stupenda.

Carissimi, è Natale. L’Incarnazione non è un sogno.

E nemmeno un ideale. No, è una realtà che porta il Cielo sin dentro la nostra povera terra.

Buon Natale. Ancora una volta l’augurio diventa benedizione.

Instagram
Powered by OrdaSoft!